In cucina, ogni mattina, tra le 7.30 e le 8.00.....
«Mamma......»
«Dimmi Pulce ......»
«Ma tu preferisci i traghetti o i battelli? ......»
«I battelli »
«Perchè? »
«Perche..... perchè con i battelli si fanno le gite sul lago in estate e si vede meglio il panorama »
«E ti piace di più il battello grande e a due piani o quello vecchio a un piano solo? »
«Mmmmh, quello a un piano solo »
«Perchè? »
«Perchè dietro è aperto e a me piace viaggiare fuori. E a te Pulce quale piace? »
«Quello grande mamma, il Cristoforo perchè ha due piani, la cabina grande e un giorno lo voglio guidare io. Una volta ci andiamo? »
«Sì Pulce, un giorno ci andiamo»
«Ma quale è il tuo battello preferito?»
« L'Iris perchè ha il nome di un fiore molto particolare »
«Ma no mamma, è un nome bruttissimo ....ti piace di più il Giglio? »
«Sì va bene, mi piace anche il Giglio »
«E il Concordia è bello?»
«Certo è uno dei battelli più belli, col fumaiolo e la ruota»
«Sì però ha un piano solo.... mamma, il Concordia ha un piano solo perchè è vecchio e il secondo piano l'hanno tolto? »
«No Pulce l'hanno costruito propio così »
«Ah ....e a te non piace il traghetto? »
«Sì che mi piace, ma meno del battello »
«Perchè non ti piace? »
«Non ho detto che non mi piace; preferisco il battello perchè non ci sono le macchine »
«Io preferisco il traghetto, quello grande a due piani ... mamma come si chiamano i traghetti? »
«Dunque....quelli piccoli si chiamano Stelvio, Spluga e Ghisallo, quelli grandi Adda, Plinio e Lario »
«Sì sì mamma a me piace molto il Lario; a te piace? »
«Io preferisco quelli piccoli »
«Perchè? »
«Perchè hanno una bella forma di nave, non sembrano uno scatolotto come l’Adda o il Plinio»
«No mamma, non è vero l’Adda è bellissimo! Non capisci, è enorme, guarda quanta schiuma e il Plinio poi ha addirittura tre piani!.»
«Sì è vero Pulce, non sono poi così brutti »
«Ma il Ghisallo ti piace? »
«Sì mi piace, come lo Stelvio e lo Spluga perchè c’erano anche quando ero piccola io.... »
«Mamma, ma il Plinio va a Varenna? »
«Sì credo di sì, quando tocca a lui ci va.... »
«Ma perchè noi non l’abbiamo preso e sono salito su uno piccolo che faceva poca schiuma? »
«Perchè quel giorno lavorava quello piccolo »
«Ma preferisci lo Stelvio o il Ghisallo? »
«Lo Spluga, Pulce.... »
«Ma mamma io lo Spluga non te l’ho chiesto.... mamma preferisci.....
«Pulce adesso basta, è tardi! finisci la colazione.... »
«Mamma, ma è più grande il Plinio o il Lario? »
«Basta! Adesso ti devi vestire, mancano 5 minuti alle 8 e dobbiamo uscire.... non posso timbrare in ritardo!
«Ma mamma preferisci la canna da pesca normale o quella a manovella?»
«.................»
E sì, perchè oltre a navi, battelli e traghetti, la Pulce ha scoperto la pesca, come si conviene ad bambino di lago, nipote di un appassionato e abile pescatore, che sarebbe stato fiero di questa prima pesca miracolosa.
Le quattro alborelle, che sono state sotto il sole per un buon paio d'ore, sono state poi molto apprezzate dalla gatta della nonna, mentre noi sempre pesce abbiamo mangiato, ma di mare.....
SARDINE DI MIA COGNATA
INGREDIENTI
(per 4 "tortini")
24 sardine già pulite (6 per ogni tortino)
100 grammi di mollica di pane
50 grammi di grana ( o di pecorino stagionato)
2 acciughe
una manciatina di uvetta
una cucchiaiata di pinoli
un piccolo spicchio d'aglio
un ciuffo abbondante di prezzemolo
olio extravergine di oliva
quualche filino di csorza d'arancia
sale
PROCEDIMENTO
Se non lo sono già, pulire le sardine togliendo testa, interiora e lische, aprendole a libro e cercando di lasciare attaccata la codina.
Nel frattempo in una padella far scaldare un paio di cucchiai d'olio e sciogliervi le acciughe (dovrebbero essere sotto sale, ma io non ne avevo, per cui ho usato quelle sott'olio); aggiungere mollica di pane, aglio e prezzemolo tritati. Quando il composto è appena tostato (non bruciato!), lasciarlo raffreddare e unirlo, in una ciotola ai pinoli tritati grossolanamente, alle uvette precedentemente ammollate, sciacquate e asciugate e al formaggio grattuggiato (io uso metà grana e metà pecorino per evitare sapori troppo decisi).
Rivestire con le sardine le formine di alluminio, già spennellate di olio e cosparse di pan grattato, in modo da coprire anche il fondo e lasciando all'esterno le codine delle sarde. Riempire poi con il ripieno e chiudere come nella foto, sovrapponendo le code.
Infornare per 20 - 25 minuti a 180- 200°. Mentre gli sformatini cuociono in forno, in un padellino scaldare un paio di cucchiai di olio nei quali far rosolare rapidamente dei filini di scorza d'arancia.
Sformare i tortini sui piatti e versare sopra ciascuno le scorzette e un filo dell'olio in cui le scorzette sono state rosolate.
Se è avanzato un po' di ripieno, lo si può tostare per renderlo croccante, usandolo poi per accompagnare gli sformatini.
Nota a piè di pagina n. 1: le sardine agghindate così sono uno dei cavalli di battaglia di mia cognata che le aveva preparate come antipasto la prima volta che lei e mio fratello ci hanno invitato a cena; il ripieno è molto simile a quello della sarde a beccafico che a me piacciono molto, ma che non riesco mai a preparare con tutti i crismi perchè non sono capace di arrotolarle (!)...
Nota a piè di pagina n. 2: durante la conversazione la Pulce sta davanti alla tazza del latte, che mescola e rimescola, io tra lavello, frigo e fornello cerco di fare il maggior numero possibile di cose, senza macchiarmi la camicetta appena stirata e - se possibile - senza dare risposte a vanvera....
Nota a piè di pagina n. 3: di battelli, aliscafi e traghetti sappiamo ormai tutto, compresi gli orari di passaggio; analoghe conversazioni hanno per oggetto i treni: Frecciarossa, Frecciabianca, "Freccialenta" ......
Nota a piè di pagina n. 4: la canna da pesca "a manovella" è - ovviamente - quella con il mulinello e il battello "Cristoforo" è - manzonianamente - il "Fra Cristoforo"....