martedì 20 novembre 2012

Hanno sradicato un albero....




Hanno sradicato un albero. Ancora stamani
il vento, il sole, gli uccelli
l’accarezzavano benignamente. Era
felice e giovane, candido ed eretto,
con una chiara vocazione di cielo
e un alto futuro di stelle. 

Stasera giace come un bimbo
esiliato dalla sua culla, spezzate
le tenere gambe, affondato
il capo, sparso per terra e triste,
disfatto di foglie
e in pianto ancora verde, in pianto.
Questa notte uscirò – quando nessuno
potrà vedere, quando sarò solo –
a chiudergli gli occhi ed a cantargli
quella canzone che stamani il vento
passando sussurrava.

Rafael Alberti

Era solo un pruno, non un albero monumentale, non una pianta rara o di pregio per i suoi frutti; lo inqudravo, però, perfettamente dalla finestra della cucina e mi diceva, cambiandosi d'abito,  il passare del tempo e il susseguirsi delle stagioni.
Mi sono accorta che era stato tagliato e trasformato in ciocchi, ordinatamente impilati,   sabato scorso, mentre preparavo, per una cena con amici di mio marito, le cipolline in agrodolce, che avrebbero dovuto accompagnare gli arrosti. 
Adesso mi saluta  un olivo, certo più nobile ed elegante, ma anche molto più serio, meno frivolo e meno disposto ai commenti sul tempo....


Ingredienti

500 g di cipolline bianche (io uso quelle vendute già pulite)
100 g di pancetta 
(dolce o affumicata a seconda che si voglia un sapore più o meno delicato; se gli ospiti sono poi rudi uomini di montagna  - come lo erano i miei - si può usare dello speck: in questo caso ne bastano 70 g)
1/2 bicchiere di vino bianco
1/2 bicchiere di aceto bianco
(io ho usato dell'aceto di mele, meno aggressivo)
2 cucchiaini di zucchero
olio
un pizzico di sale


Procedimento
Lavare le cipolline, togliendo eventualmente qualche barbetta rimasta e le foglie più esterne se sono ammaccate o rovinate. In una padella far rosolare con poco olio lo speck tagliato a striscioline (o la pancetta). Quando è bello croccante aggiungere le cipolline, mescolare e aggiungere lo zucchero e il sale, rigirare per bene fino a che lo zucchero è sciolto e poi bagnare con  vino bianco e aceto. Lasciar cuocere lentamente, a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto, fino a che le cipolline hanno assorbito quasi tutto il liquido e si è formato un intingolo ristretto, di un bel colore bruno dorato.
La mia idea era di servirle tra i contorni della coppa di maiale al forno e del petto d'anatra all'aceto balsamico e così avrei voluto presentarle; purtroppo l'idea di fotografarle il giorno dopo, con la luce del mattino è miseramente naugrafata: questo infatti è quello che è rimasto della cena .....



Nota a piè di pagina n. 1: so che non è buona cosa pensare di fotografare e pubblicare in occasione di pranzi e cene con gli amici, ma in questo periodo  la cucina si anima solo nel fine settimana, gli unici giorni in cui posso permettermi di spadellare con calma,  ma anche i giorni in cui spesso abbiamo ospiti. Per lo stesso motivo, anche questa ricetta risale alla bisnonna M: il tempo degli esperimenti non è ancora tornato!

Nota a piè di pagina n. 2: il povero pruno ha fatto un brutta fine soprattutto perchè i suo bellissimi frutti, che nessuno raccoglieva,  sporcavano..... 

15 commenti:

  1. Ho una vicina che fa la stessa cosa: non lascia nemmeno sfiorire le rose perché i petali cadendo sporcano, così le toglie ancora quasi nel pieno della fioritura, mah...

    Le cipolline così come le hai preparate devono essere davvero squisite e nonostante le fotografie siano state scattate di fretta, ti assicuro che rendono perfettamente l'idea: aggiungo le cipolline alla lista della spesa!!!
    Ti auguro una buona serata, a presto.

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    1. La tua vicina assomiglia ad una mia collega che non mette fiori sul balcone, men che meno gerani, perchè - ahimè - i petali sporcano le piastrelle!
      Claudette

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  2. Da noi hanno tagliato una quercia secolare perché penzolava in mezzo alla strada e stava cedendo davvero.... un peccato.... io amo gli alberi, ho avuto un pensiero per giorni.... adesso passo di là e non c'è più la chioma maestosa. Ciao Claudette.
    Sandra

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  3. Come posso capire quel tuo smarrimento.. è successo tante volte a me, specialmente con un nocciolo che tanto amavo..e un giorno non l'ho visto più. E' sembrata immensa la mia solitudine, mi sono sentita smarrita.. senza il suo conforto. E ancora l'ho negli occhi: ha piantato radici nel mio cuore e lì nessuno- gli ho giurato- oserà mai più toccarlo. Una ricetta splendida la tua tesoro! Complimenti di cuore!

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    1. Non sono rimasta smarrita... più che altro rimango stupita di fronte alle motivazioni del taglio....
      Claudette

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  4. É una delle cose più brutte che possa succedere, innanzitutto per l‘albero stesso, che da un giorno all‘altro non c‘è più, e poi per chi a lui si era affezionato, osservandolo e rendendosi conto del trascorrere del tempo e delle stagioni attraverso i suoi cambiamenti. Anche a me è successo e ho provato una rabbia sorda ed impotente. Un abbraccio. Mari

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    1. E' un po' triste che si decida di tagliare una pianta perchè i frutti sporcano: forse se li avessero raccolti, invece che lasciarli cadere e marcire per terra o nella proprietà confinante, il povereo pruno si sarebbe salvato.
      Claudette

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  5. L'anno che è nata mia figlia, il comune della mia città ha piantato un albero per ogni bambino. Adesso quegli alberi sono già belli frondosi. NOn posso pensare all'idea che possano essere abbattuti. Il simbolismo è troppo forte.
    Le foto che hai fatto sono davvero belle. E le cipolline con pancetta croccante sono di gran conforto! Un abbraccio carissima:
    PS - Sei sempre in tempo per cominciare a biscottare. Non avere paura!
    Un abbraccio,
    Pat

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    1. Sto pensando di prendermi un giorno di ferie per biscottare: farò fondere il tritatutto, impazzire le fruste e srtocherò il forno, ma riuscirò anche quest'anno ad avere i miei biscotti natalizi da servire con il punch!
      Claudette

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  6. Ti capisco appieno, anch'io seguo il corso delle stagioni grazie ai tre tigli che inquadro dalla finestra di cucina, anche se non parliamo molto, ne parlo prevalentemente con il gatto, che li osserva dal bordo del tavolo. Un olivo non è altrettanto indicativo del tempo che passa, ma forse, proprio per questo, intristisce un po' meno, non credi?

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    1. Saggia Serena è vero l'olivo non mi dirà che arriva l'autunno ...
      Vorrei anch'io chiacchierare con il gatto, ma per ora non c'è: stiamo aspettando la cucciolata giusta (di madre non selvaggia), nella quale scegliere il micio!
      Claudette

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  7. Qui da me invece per non tagliare un albero secolare ci hanno fatto una mini-rotonda intorno e l'albero ora è proprio in mezzo alla strada. E' stato un pensiero carino da parte del Comune!
    Deliziose cipolline...che posso solo sognare, infatti mio marito non vuole neanche sentirne l'odore :( peccato!

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  8. Cara Claudette, come capisco la tua tristezza: ti ricordi quando in primavera avevo parlato anch'io di una magnolia "segata" via da ignoti?...che rabbia!! quando tagliano un albero mi vien sempre da piangere...però le tue cipolline rimettono di buon umore, caspita, devono essere appetitosissime!!
    Un bacione,
    Claudia

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  9. Mi sembra, dall'ultima foto che le tue cipolline abbiano riscosso un gran successo!!!!!
    Per quanto riguarda il tuo albero, è sempre un peccato lo sradicamento selvaggio, sono d'accordo con te....
    Spero di farti sorridere, ho una sorpresa per te...passa dal mio blog!!
    A presto Claudette!

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  10. Si è davvero triste vedere un albero abbattuto!
    Un contorno ottimo questa cipolline in agrodolce!
    Ti abbraccio! ciao

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