domenica 24 febbraio 2013

Tre matti




Se qualcuno ieri in tarda serata ci avesse visto, ci avrebbe preso sicuramente per matti: due adulti e un bambino in pigiama che battono le mani sul terrazzo di casa, mentre inizia a nevischiare (e una luna velata si mostra dietro le nuvole) non sono cosa normale. Non c'erano sfilate in costume nè suonatori al nostro cancello: stavamo cercando di far tornare sui suoi passi e verso il bosco un capriolo temerario che, attraversato l'orto, era diretto verso la strada che scende in paese, dove - in ogni caso - avrebbe fatto una brutta fine.
Qualcuno che ci ha visto stamattina al seggio elettorale ha pensato che fossimo matti: due adulti e un bambino con scarponcini, berretto e giacca a vento che, invece di stare a letto fino a tardi, approfittando del riposo domenicale, se ne vanno al lago mentre nevica non sono una cosa normale, ma non volevamo perdere lo spettacolo insolito


Qualcuno che ci ha visto uscire di casa  nel primo pomeriggio, ci ha detto chiaramente che eravamo  matti : due  adulti e un bambino con scarponcini, berretto, guanti, giacca a vento e bastoncini che, mentre la neve scende più abbondante, salgono verso il bosco, invece che starsene davanti al camino, con un libro, il  ricamo e un gioco, non sono una cosa normale, 


ma siamo stati i primi  - e gli unici - a goderci l'incanto

 E stasera? Stasera abbiamo chiuso il fine settimana con

SUGO CON GLI STRACCETTI E I PINOLI

Ingredienti 
( per 4 persone)

30 grammi di funghi secchi
150 grammi di carne di manzo tagliata sottilissima
un quarto di cipolla
uno spicchio d'aglio
125 grammi di passata di pomodoro
una manciatina di pinoli
vino rosso

Procedimento

Tritare finemente la cipolla e farla soffriggere lentamente; tagliare le fettine di carne a straccetti e aggiungerli alla cipolla quando questa è trasparente. Sfumare con il vino rosso e unire la passata di pomodoro, i funghi ammollati, puliti e tagliati a  pezzetti piccoli e i pinoli. Regolare di sale e lasciar cuocere a fuoco basso per un ventina di minuti. Se il sugo si asciuga troppo, aggiungere un po' di brodo.
Cuocere la pasta, condirla con il sugo e servire ben caldo.
 
Nota a piè di pagina n. 1: l'intenzione era di preparare anche la pasta fatta in casa, ma  o si va per boschi o si fa la pasta....

Nota a piè di pagina n. 2: la ricetta fa parte del bagaglio di famiglia ed era stata insegnata a mia madre dalla raffinata zia P., la quale - oltre che essere elegantissima donna di mondo - era una cuoca meravigliosa.

Nota a piè di pagina n. 3: del capriolo temerario non ho immagini che ne dimostrino l'esistenza ( e che ci salvino quindi dal sospetto di follia), ma potrei fotografare i ricordini che il capriolo lascia nel prato.....

Nota a piè di pagina n. 4: dedico questo post a chi non lo leggerà mai, ma sostiene di aver iniziato a vivere solo dopo aver lasciato questo minuscolo paese: è vero, gli svantaggi sono tanti, eppure, nonostante tutto, so ancora leggere e scrivere e mangio con le posate; non vesto all'ultima moda perchè non mi si addice e non ho abbonamento a teatro perchè le  uscite serali richiedono una pianificazione attenta della complessa  gestione familiare più che degli spostamenti. Ma nella mia banale e modesta vita di paese trovano posto sia l'amore per la musica e la lettura, la gioia degli amici riuniti in casa mia, la curiosità di posti nuovi sia la magia di  un capriolo che passeggia nell'orto o l'incanto di una passeggiata  nelle neve.

domenica 10 febbraio 2013

Tempo di minestre



Filastrocca del bimbo malato,
con il decotto, con il citrato,
con l'arancia sul comodino,
tagliata a spicchi in un piattino.
Per tutti i mali di testa e di pancia
sul comodino c'è sempre un'arancia,
tra un confetto ed un mentino
per consolare il malatino.
Viene il dottore,
Vediamo cos'è,
e ti fa dire trentatré.
Poi di sera viene la sera,
viene la mamma leggera leggera,
e succhiando la sua menta
il malatino s'addormenta.

Gianni Rodari



 E così dopo anni in cui l’avevo schivata, anch’io  mi sono messa a letto con l’influenza e con mille remore lavorative: Che cosa penserà di me, che sto a casa, il nuovo capo? E chi mi sostitui visti gli spostamenti e la riorganizzazione dell’ufficio? e se....e ma....
Poi, visto che  la febbre non accennava a scendere nemmeno con ravvicinate somministrazioni di noti antipiretici, che l'unico pensiero fisso era stare abbracciata stretta stretta alla boule dell'acqua calda, che mi sembrava di essere stata travolta da un carroarmato, che la terribil tosse mi rendeva degna compagna di Mimì  e Violetta in un colpo solo, memore dell’ultima esperienza di influenza trascurata,che si era trasformata in broncopolmonite con fiocchi e controfiocchi, mi sono rassegnata...
In fondo l’idea di essere un po’ coccolata  - “Mamma, ti curo io”  si è offerto la Pulce, pieno di buona volontà e ricattatore (“Però devo dormire nel lettone, altrimenti come faccio ad aiutarti...?”) – non era proprio sgradevole e mi sono venute in  mente le infinite tonsilliti della mia infanzia, quando mia madre per consolarmi mi comprava  un numero speciale di Topolino, mi preparava ghiaccioli  casalinghi con la spremuta di arance per alleviare il mal di gola e la signora R. - che fungeva da baby sitter, mentre mia madre era al lavoro - mi portava da leggere  qualche libro dei suoi figli o si sedeva di fianco al mio letto e, mentre raccontava della sua infanzia, cuciva in quattro e quattr’otto un vestitino nuovo per la mia bambola.
“Va be’ – mi sono detta – qualche libro sul comodino c’è e  nella cesta aspetta di essere finito un ricamo a punto croce .... e poi potrò scegliere con calma gli schemi per da ricamare per tutti i nipotini (veri e acquisiti) in arrivo e poi, magari, ritaglio anche un po’ di ricette, così elimino qualche rivista......”
 E invece oltre al fatto che con il mal di testa non riuscivo a leggere, che con la febbre non arrivavo  a contare nemmeno dieci quadretti di tela aida, che l’idea di sfogliare una rivista di cucina era la di là di ogni tentazione, la Pulce si è svegliata, al mio secondo giorno di malattia, lamentoso come non mai, con le guance rosse come mele....la diagnosi è stata facile e scontata: influenza anche per la Pulce!
Solo il signor Darcy, fedele all’imperativo "resistere resistere resistere" – ha mantenuto la posizione e si è rassegnato  a scongelare le mie preziose vaschette, preparate per i momenti difficili, mentre noi malatini abbiamo pasteggiato a brodini, pollo alla piastra e  patate bollite e tante tante spremute d’arancia....
Questa settimana è tornata finalmente la   voglia di mettermi ai fornelli, ma vuoi per il freddo, vuoi per la convalescenza, vuoi perchè la dispensa è quasi completamente vuota, abbiamo continuato con le minestre....

GNOCCHETTI DI SEMOLINO IN BRODO

Ingredienti
(abbondanti per due persone: la Pulce snobba ogni tipo di minestra 
che non sia quella della scuola materna)

50 grammi di semolino
15 grammi di burro
25 grammi di grana grattuggiato
1 uovo 
sale 
noce moscata
brodo  
 

 Procedimento

Amalgamare il burro morbido con il grana; aggiungere al composto il tuorlo dell'uovo e poi la chiara montata a neve, il sale e la noce moscata e infine il semolino.
Lasciar riposare una ventina di minuti. Con l'aiuto di due cucchiaini formare gli gnocchetti  (grossi circa mezzo cucchiaino) e buttarli nel brodo bollente, facendoli cuocere per circa 15 minuti (devono essere cotti in maniera uniforme anche all'interno).
Nota a piè di pagina n. 1: siamo ormai tutti guariti e tornati ciascuno al suo posto di combattimento e abbiamo anche fatto la spesa: adesso aspettiamo la neve.....

Nota a piè di pagina n. 2: la signora R. adesso è diventata la zia R. , perchè qui il mondo è piccolo e il signor Darcy è suo nipote; lei comunqe, nonostante l'età continua a cucire e a intrattenere i bambini .....