domenica 24 maggio 2015

Dopo la pioggia - Pasta al pomodoro e squartoni di pigo per l'MTCn. 48

Il post per la sfida  di maggio  dell'MTC era stato pensato, elaborato e scritto in "brutta" (sì perchè io scrivo e riscrivo, cancello e limo, aggiungo e tolgo....), ma - come capita a volte - le giornate hanno preso una piega inaspettata, nei miei pensieri cucina e ricette sono precipitati all'ultimo posto e il "raccontino" in cui parlavo delle alterne vicende del sugo di pomodoro nella cucina Fiordisambuco è stato cestinato.
Ma la pasta, ora della fine, è stata preparata così come l'avevo pensata (anche gli ingredienti erano già stati comprati)   ed è stata il mio ritorno in cucina l'altra sera, con animo di nuovo, finalmente, sereno.
Sì, finalmente sereno perchè, a volte, capita che in una banale tranquilla giornata arrivino inaspettate  nuvole nere, che rendono incerta e pericolosa la navigazione, ma succede anche, per fortuna, (so per esperienza che  è raro, ma  a volte capita davvero) che dopo qualche giorno in cui reggere il timone è difficoltoso, quelle nuvole si  dissolvano,  con un colpo di vento che lascia di nuovo intravedere l'azzurro.
E  quindi, mentre l'altra sera il temporale, quello vero,  si preannunciava con folate di vento dispettoso, per una cena rapida, ma con il sorriso, sono finiti in tavola questi

CAVATAPPI CON 
CILIEGINI  E "SQUARTONI DI PIGO"

Una premessa, che non poteva finire tra le note a piè di pagina, altrimenti non si capisce nulla della ricetta: il pigo è un pesce di lago  i cui filetti vengono opportunamente salati, disseccati e pressati, gli “squartoni" appunto, che di solito vengono passati rapidamente alla griglia e serviti come secondo con la polenta grigliata, un po' come i più noti "missoltini". Il pigo era una delle prede predilette da  mio suocero, appassionato pescatore, che sapeva anche conservarli; io l'ho scoperti  solo dopo essere diventata la moglie del signor Darcy, ma nel sugo è la prima volta che li metto....

INGREDIENTI
(per due persone: volete che la Pulce si lasci tentare da qualcosa di più del pomodoro e  basilico?)
una ventina di pomodorini ciliegini a grappolo, maturi ma sodi
2 piccoli  spicchi d'aglio (vestiti)
una decina di rametti di timo limone fresco
2 squartoni di pigo
olio extravergine di oliva
170 grammi di pasta corta (io ho scelto i "cavatappi" )
vino bianco e sale q.b.

 PROCEDIMENTO

Lavare i pomodorini e tagliarli in quarti; far scaldare  l'olio in una padella ampia e aggiungere prima gli spicchi d'aglio "vestiti"  e poi i pomodorini,  spadellandoli  a fiamma media,  aggiungendo uno spruzzo di vino bianco e poco sale (gli squartoni sono piuttosto saporiti) ; far cuocere i pomodorini coperti  abbassando la fiamma, mentre si porta ad ebollizione l'acqua della pasta.
Nel frattempo, togliere la pelle agli squartoni di pigo e tagliarli a listarelle sottili; unire il pesce al sugo di pomodori e mescolare, aggiungendo un mestolino di acqua di cottura della pasta, in modo che le listarelle si ammorbidiscano  e si leghino al condimento.
Quando l'acqua bolle salare e  buttare la pasta; scolare al dente e condire in  padella, aggiungendo a crudo un filo d'olio e qualche rametto di timo.


 Quasi alla scadenza, ovviamente,  partecipo senza pretese, ma felice di poterlo fare e con l'unico pensiero di "giocare",  all'MTC n. 48

 













martedì 12 maggio 2015

Fiori e brioche


Come tutte le mamme  ho anch'io la mia collezione di lavoretti per la Festa della mamma: fiori di carta, segnalibri colorati, cuori decorati con maccheroni, farfalle e penne di pasta,  fabbricati a scuola dalla Pulce  che è ancora nell’età in cui la mamma è  la mamma, bella, brava , elegante, perfetta, ottima cuoca e chi più ne ha più ne metta
E così, quest’anno, oltre alla saponetta rosa a forma di cuore prodotta a scuola, ho avuto in regalo i fiori per balcone e davanzali  e le erbe aromatiche per riallestire il mio “giardino dei semplici”(si fa per dire ...)
Il signor Darcy ha passato il pomeriggio a invasare un tripudio colorato di million bells, a trapiantare piantine di nasturzi  ricadenti e a trovare l’angolo giusto sul balcone per le erbe aromatiche che profumano già d’estate.
La prossima volta, quindi, questa brioche al pecorino, verrà preparata con gli ingredienti richiesti da Sabrine d'Aubergine: questa volta  - visto che l’ho preparata la settimana scorsa – non profumava di menta, ma di timo e origano, le uniche   piante aromatiche sopravvissute dalla scorsa estate

BRIOCHE AL PECORINO E "ERBE AROMATICHE"


INGREDIENTI

300  grammi  di farina Manitoba
150 grammi di farina bianca 00
120 ml di latte
80 grammi di yogurt naturale intero
2 uova
50 grammi di burro
80 grammi di pecorino grattuggiato
1 cucchiaio raso di miele
7 grammi di lievito di birra secco (= 25 grammi di lievito di birra fresco)
1 cucchiaino di sale fino
2 cucchiai di timo e origano freschi, tritati 

PROCEDIMENTO

Sciogliere il miele nel latte intiepidito, poi aggiungere lo yogurt e il lievito di birra. Mescolare fino a che il lievito è sciolto  e lasciar riposare per una decina di minuti fino a che si è formata una schiuma compatta.
Far sciogliere il burro, lasciarlo intiepidire e unire le uova (2 cucchiaini di uova vanno tenuti da parte per la lucidatura finale della brioche) e il pecorino, mescolando bene con una forchetta
In una terrina capace mescolare le farine e il sale con una forchetta o con una frusta a mano e creare un ampio cratere al centro, nel quale versare, nell'ordine, il miscuglio di lievito e yogurt e poi le uova con il burro e il pecorino e le erbe aromatiche lavate, asciugate e tritate.
Mescolare i liquidi al centro della ciotola, sbattendocon un cucchiaio come per fare una frittata e poi, man mano, incorporare la farina, lavorando l'impasto con il cucchiaio fino a che è possibile e poi con le mani.
Lavorare l'impasto  sul piano di lavoro per una decina di minuti  con una decina di  torciture, e battendolo sul piano di lavoro 4/5 volte.
Formare una palla, ungerla con un po' di burro e lasciarla lievitare in un ciotola pulita, coperta e in un luogo riparato, fino a che ha raddoppiato di volume.
Quando l'impasto è lievitato dividerlo in due parti e da ciascuna parte ricavare 4 filoncini lunghi una ventina di centrimetri, disporli come indicato nella foto,  intrecciare, sovrapponendo i filoncini,uno sì  e uno no prima in senso orario  e poi in senso antiorario (è più facile a farsi che a dirsi: basta provare!) e rovesciare l'intreccio, disponendo poi le due brioche su una teglia coperta di carta da forno. Lasciar lievitare  per una mezz'ora  in un sacchetto di plastica (pulito!) e ben chiuso.
Prima di infornare  a 220°, spennellare le brioches con l'uovo tenuto da parte e diluito con 2 cucchiaini di latte. Cuocere fino a che sono ben dorate (nel mio forno capriccioso  una mezz'ora...)
Servire tiepieda con salumi e formaggi; ma anche fredda non è per niente male, soprattutto se gustata mentre si traffica in cucina, al ritorno dal lavoro.


Nota a piè di pagina n. 1: la ricetta è tratta dal libro "Fragole a merenda" di Sabrine d'Aubergine, ovviamente con le modifiche che tutte le ricette, tanto o poco, subiscono quando passano da una cucina all'altra

Nota a piè di pagina n. 2: tra le erbe aromatiche che profumano il mio balcone adesso c'è la menta, ma manca ancora l'erba cipollina che io adoro e  che - come tutti gli anni - finirà infestata dagli afidi.

Nota a piè di pagina n. 3: si spera in un'estate di sole perchè le million bells esplodano in una cascata colorata