mercoledì 9 novembre 2016

Mamma di un figlio maschio


Come mamma di un figlio maschio sotto i dieci anni
- so tutto sui dinosauri e potrei tranquillamente sostenere una conversazione con un paleontologo discutendo del cervello del diplodoco e di quali suoni emettesse il parasaurolofo;
- sono in grado di disquisire di motori e cilindrata delle auto (non importa se non guido e la famiglia viaggia su un utilitaria: il pargolo sogna in grande)
- ho imparato alcune nozioni base di calcio sulle quali avevo potuto sorvolare per anni nonostante un marito appassionato e - ai tempi – sportivo praticante;
- so che la sera in cui il pargolo torna a casa dall’allenamento, il bagno si riempie di ghiaietta perché qui siamo un po’ sottosviluppati e il campo di allenamento è in terra battuta
- compro i pantaloni della tuta in stock perché prima o poi (più prima che poi) cedono sulle ginocchia
- ho scoperto che la Pulce e i cugini si divertono a fare versi inimmaginabili, che diventano una forma base di comunicazione;
- ho capito che diventerò una suocera….
- ho imparato che i videogiochi hanno un fascino potente e che devo mettere in atto ogni forma di resistenza per non cedere alle richieste di PS (che non è la Polizia di Stato) e Wii  capaci di trasformare bambini sani e razionali in piccoli alienati dimentichi di sé e del mondo circostante;
- ho toccato con mano che il gruppo ha un fascino altrettanto potente e che il proverbio del nonno “Pissa ün, pissen tücc” (fa pipì uno, fan pipì tutti) ha un fondo di verità innegabile;
- ho imparato che le mamme altrui sono sempre "più", soprattutto se dicono sempre sì.....
- ho scoperto che ogni tanto sul diario non compaiono solo voti belli, ma anche qualche nota;
- ho provato l’ebbrezza del colloquio con le insegnanti, al termine del quale, ribadite le note positive sul rendimento, mi è stato detto che il pargolo nel silenzio della classe cantava per conto suo e pare che la medolodia non fosse Mozart e il testo dell'opera immortale non fosse particolarmente edificante .....

Come mamma di un figlio maschio sotto i dieci anni ho capito che ogni tanto è meglio rifugiarmi in cucina.
Come mamma di un figlio maschio sotto i dieci anni ogni tanto ho bisogno di una fettina di torta da mangiare in religioso silenzio e in solitudine, per meditare su cosa mi aspettea  come madre  di un figlio maschio sopra i dieci anni.

TORTA DI RICOTTA E MELE

Ingredienti

Per la base
Pasta frolla (partendo da 300 g di farina bianca)

Per il ripieno
2 mele renette
4 cucchiai di marmellata (io preferisco quella di prugne, mio padre sostiene che nella ricetta originale di Frau si prevede marmellata di lamponi, ma se volete usare quella di fragole la torta è buona lo stesso)
500 grammi di ricotta vaccina
3 uova
1 cucchiaio di farina
3 cucchiai di zucchero
Una manciata di uvetta


Preparare la pasta frolla; imburrare e cospargere di pan grattato o biscotto grattugiato (oppure rivestire con la carta forno) una tortiera ad anello col fondo mobile e rivestire con la pasta frolla, creando un bordo abbastanza alto.

Nel frattempo, accendere il forno a 200°, sbucciare le mele e tagliarle a fettine sottili
Stendere la marmellata sul fondo della torta, ricoprire con le fettine di mela disposte a cerchio.


In una ciotola mescolare la ricotta con la farina, lo zucchero e  i tuorli d’uovo , aggiungendo alla fine le uvette precedentemente fatte rinvenire in acqua (o acqua e rum), asciugate e infarinate e,gli albumi montati a neve adagio mescolando dal basso verso l’alto, 


Versare la crema di ricotta sulle mele e livellare.   Ripiegare il bordo, eliminando la pasta in eccesso. 


Cuocere  per circa un’ora o comunque fino a che il ripieno si è rassodato  e la pasta è ben dorata.


Nota a piè di pagina n. 1: Frau la chiamava "Torta della Prima Comunione", ma non sappiamo con certezza perchè...

Nota a piè di pagina n. 2:  io sono vagamente stonata, il sig, Darcy lo è decisamente, la Pulce canta... in classe; io ascolto Mozart & C, il sig. Darcy preferisce Springsteen e dintorni, la Pulce... no comment....