domenica 5 marzo 2017

Gentilezze


Le cortesie più piccole

– un fiore o un libro –

piantano sorrisi come semi

che germogliano nel buio.

Emily Dickinson


In piedi, alla solita fermata dell'autobus di linea, a bordo strada, senza pensilina e senza un'anima nei dintorni (no, non abito nel deserto ...) , in uno dei rari venerdì pomeriggio in cui non mi devo fermare in ufficio nel pomeriggio, inganno l'attesa  (sono in abbondante anticipo) con un libro, la borsa "da signora" sulla spalla e  un occhio all'orologio e alla curva da cui dovrebbe sbucare il pullman carico di studenti.
"Signora .... mi scusi...." e un ragazzino (avrà 18 anni?) mi si avvicina ".. volevo dirle ..." la mia occhiata non è di sicuro delle più cordiali .... "...guardi che questa fermata è soppressa.... ....se deve andare verso B., le conviene spostarsi più avanti, dopo l'incrocio....."
Il mio ringhio si sgela in un sorriso "Allora ci sono ancora persone gentili..." penso e non posso fare a meno di dirglielo e di ringraziarlo.
"Per così poco?" mi risponde e la mia giornata un po' grigia si rischiara.

E  mi è venuta in mente questa torta, non per voli pindarici  sul suo aspetto rustico in contrasto con la sua bontà, ma perchè la ricetta viene da un collega che non c'è più, il cui aspetto a prima vista metteva soggezione, ma che  è stato il primo a mostrarmi un gesto di gentilezza tanti anni fa, quando spaventata e timidissima,  tra persone in mezzo alle quali mi sentivo come un pesce fuor d'acqua,  ho iniziato a lavorare dove lavoro ancora oggi.

SBRISOLONA 

Ingredienti


200 grammi di farina bianca 00
150 grammi di farina gialla
150 grammi di mandorle tritate finissime
175 grammi di zucchero
175 grammi di burro
la scorza grattugiata di mezzo limone (facoltativa)
2 tuorli di uovo
1 pizzico di sale
qualche mandorla intera (dovrebbe essere con la buccia)

Procedimento


In una terrina setacciare lo zucchero, le farine e le mandorle tritate e la scorza del limone (se la si usa); unire il burro appena morbido a cubetti e lavorare con la punta delle dita ottenendo un impasto a grosse briciole; stemperare i tuorli con una forchetta (non vanno montati; serve solo  per amalgamarli meglio)  e unirli all'impasto


Amalgamare e versare l'impasto ottenuto, che rimane comunque piuttosto grumoso, in una tortiera imburrata e infarinata, livellandolo con il dorso di un cucchiaio senza comprimerlo. Cospargere la superficie con una cucchiaiata di zucchero e decorare con le mandorle intere. 
Infornare  in forno già caldo a 180° e cuocere per 35 - 40 minuti. 



Nota a piè di pagina n. 1: il mio collega usava  solo fioretto, a me piace mescolare 100 grammi di fioretto sottilissima e 50 grammi di una farina bramata molto rustica che rende la torta ancora più friabile e "croccante"

Nota a piè di pagina n. 2: A. è stato per anni un grande collega,  che  oltre a qualche ricetta (era davvero un buongustaio e un ottimo cuoco)  -  ha reso concreto il significato della parola "collaborazione " e mi insegnato quanto sia importante saper sorridere 

Nota a piè di pagina n. 3: la ricetta è una piccola eredità...